Centro Interuniversitario di Studi sul Simbolico (CISS)
Presentazione del Centro Interuniverstiario di Studi sul Simbolico
Le motivazioni teoriche da cui muove l’iniziativa - sorta nel 2013 su impulso, in particolare, di Maria Cristina Bartolomei - prendono spunto da una volontà di analizzare la svolta moderna di un problema antico, che corre attraverso l’intera riflessione filosofica. Il simbolico non appartiene soltanto, da un lato, all’area del religioso o, più precisamente, del sacro e, dall’altro, a quella dell’estetica, ma copre molte aree del sapere, mostrandosi trasversale alla separazione tra studi umanistici e scientifici. L’elenco, ancorché solo esemplare e incompleto, degli ambiti in cui è oggetto di ricerca è assai vasto: filosofico (in varie declinazioni: teoretica, estetica, storicofilosofica, morale, di filosofia del linguaggio), politico, sociologico, giuridico, antropologico-culturale, paleoantropologico, psicologico e psicoanalitico, pedagogico, religionistico, teologico, matematico, nelle scienze cognitive, nelle neuroscienze, nell’ architettura e nell’urbanistica, nelle scienze visuali.
Il primo motivo di questa iniziativa è dunque il rilievo che tali ambiti tendono a non comunicare sufficientemente tra loro, mentre, invece, la comprensione del simbolico si può giovare molto di una interlocuzione tra i diversi vertici di considerazione dai quali il tema viene considerato sotto differenti rispetti. Si ritiene invece che una comprensione integrale del simbolico, cui può dare accesso un lavoro multidisciplinare, sia in sé tema culturale di grande rilevanza e abbia in sé, a misura in cui si cresce in essa, la capacità di illuminare aree ancora oscure non solo del sapere e di molti saperi, ma dello stesso processo del pensare nonché dell’agire individuale e sociale. Riconoscere che la dimensione del simbolico è coestensiva a quella delle attuazioni umane è una osservazione che molti possono condividere, ma deve anche essere radicata e accompagnata da una ricerca approfondita e rigorosa. Per questo, far divenire il tema l’orizzonte di un Centro di ricerca appare importante e urgente in riferimento anche al generale contesto culturale, che è in rapporto di causa-effetto con le trasformazioni sociali ed economiche, tendenti a indurre una preoccupante e crescente incapacità di accedere al simbolico, una ‘attrazione fatale’ verso la reificazione e mercificazione.
La ricerca viene promossa da Dipartimenti di Filosofia o comunque includenti il settore Filosofico non per restare confinata all’interno degli interessi specialistici di questi ultimi, ma in quanto la filosofia adempia in tal caso e in tal modo a uno dei suoi compiti fondamentali, ossia quello di proporsi come spazio di confronto critico e di comunicazione sinergica tra i saperi. Il Centro è però aperto alla collaborazione con Dipartimenti di differenti aree di ricerca.
In questa prospettiva, il Centro si propone di dare impulso anche a interazioni tra Università e territorio, nonché di contribuire alla internazionalizzazione del lavoro accademico. Fin dall’avvio della sua costituzione sono attivi contatti con centri esteri di ricerca.
La Convenzione [pdf]